“Ti racconto a Capo” parte dalla volontà di ripercorrere la storia, le tradizioni e le peculiarità territoriali e comunitarie del Capo di Leuca, del Salento in una visione ampia del Sud, avente come epicentro Corsano, ed aperta all’apporto di prospettive differenti che possono arricchire il racconto.
Il racconto è un elemento fondante del recupero delle tradizioni e della storia, ma è anche uno strumento per cogliere le innovazioni e costruire un nuovo futuro dalle radici profonde.
Il filo narrativo si dipana grazie agli occhi degli abitanti, all’essenziale contributo dei giovani, alle sensazioni dei partecipanti, all’entusiasmo dei turisti, alla passione degli artisti e di tutti coloro i quali vogliano aiutarci in questo percorso di formazione, informazione e ricerca.
Si creerà, in tal modo, un momento ed un luogo di confronto costante situato nell’estremo Sud e incentrato sul Sud, fucina creativa collettiva.
Ogni anno si svolgerà un programma diverso capace di ricomprende immagini, suoni e parole nell’ambito di una tematica sempre differente, affrontata con voci, prospettive e concezioni culturali ed artistiche provenienti dall’Italia e dall’Estero.
“Ti racconto a Capo” è un progetto ideato e coordinato da Carlo Ciardo e da Luciano De Francesco e rientra nell’alveo delle iniziative dell’Associazione “Idee a Sud Est”, riuscendo a catalizzare l’attenzione non solo del mondo istituzionale ed associativo, ma soprattutto del pubblico e delle comunità. Rappresenta la naturale evoluzione dell’originaria prospettiva del progetto “Ti racconto…Corsano” cogliendo l’apprezzamento della critica, dei mass media, dei turisti (viaggiatori viaggianti) e dei residenti.
Il nome ha una doppia lettura.
Non solo intuitivamente realizza l’idea di raccontare partendo dal Sud e facendolo nell’estremo Sud, ma “a Capo” è pensato perché ogni anno bisogna avere la forza e il coraggio di mettere un punto sul passato, imparare dagli errori, andare a capo e raccontare una storia che abbia il sapore del passato e il gusto di un nuovo futuro.
Altrettanto significativo è il sottotitolo “immagini, suoni e parole dalla Terra del Sud”, facendo intuire che gli strumenti utilizzati per realizzare la narrazione saranno legati a tutte le arti.
Inoltre, il racconto proviene dalla Terra del Sud, perché il Sud da cui partiamo e che vogliamo raccontare non si deve fermare al Capo ma a tutte le terre del Sud del mondo, a Sud di noi, a Sud del corpo. Un punto di vista per affermare di essere cittadini del mondo pienamente consapevoli delle differenze culturali, perché solo dal riconoscimento dell’esistenza delle diversità può nasce il confronto.
Esplorare le differenze del Sud e dei Sud senza diffidenze.